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Taizé, un pellegrinaggio di fiducia a Roma

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Dalla Casa generalizia - Roma - dicembre 2012

40.000 giovani provenienti da diverse parte dell’Europa e di altri continenti, si sono riuniti in Roma per partecipare del 35mo. raduno europeo di giovani organizzato per la comunità di Taizé. L’incontro ha avuto inizio il 28 di Dicembre 2012 e concluderà il 2 gennaio 2013.
A
richiesta degli organizzatori dell’incontro e in comunione con la Chiesa di Roma, la Casa Generalizia, Asisium, ha accolto 50 giovani provenienti da Italia, Germania, Croazia e Polonia, come anche la Provincia Romana Maria Immacolata in Centocelle. L’obbiettivo dell’incontro è di permettere ai giovani di compiere un pellegrinaggio alle sorgenti della fede e della carità e il tema sarà incentrato sulla vita interiore e sulla solidarietà nella famiglia umana.
Nell’incontro del Papa Benedetto XVI con i giovani pellegrini il 29 di dicembre in piazza San Pietro, il Santo Padre in un linguaggio semplice e vicino, li ha invitati ad essere piccole luci nel mondo. "Se a volte il male e la sofferenza degli innocenti creano dubbio e turbamento – ha detto il Papa – il sì a Cristo diventa difficile. Ma il dubbio non fa di voi dei non credenti."
Il Papa ricorda loro l’instancabile lavoro di frère Roger, fondatore della Comunità, a servizio dell’ecumenismo e, salutando i tanti ortodossi e protestanti presenti, prosegue: "Vi assicuro dell’impegno irrevocabile della Chiesa cattolica a proseguire la ricerca di vie di riconciliazione per giungere all’unità visibile dei cristiani".
La comunione che è il Corpo di Cristo – spiega il Santo Padre ai giovani – ha bisogno di voi e voi avete in esso il vostro posto, corresponsabili nella trasmissione della buona novella del Vangelo al mondo.
Da qui l’invito: "Tornando a casa, nei vostri diversi Paesi, vi invito a scoprire che Dio vi fa corresponsabili della sua Chiesa, in tutta la varietà delle vocazioni". Una chiamata, dunque a rispondere a Cristo senza paura:
"Cristo desidera ricevere anche da ciascuno di voi una risposta che venga non dalla costrizione né dalla paura, ma dalla vostra libertà profonda". "Cristo non vi toglie dal mondo. Vi manda là dove la luce manca perché la portiate agli altri. Tutti chiamati ad esser piccole luci per quanti vi circondano, attenti ad un equa ripartizione dei beni della terra, impegnati per la giustizia e una nuova solidarietà umana per aiutare il prossimo a comprendere come il Vangelo chiami al contempo verso Dio e verso gli altri".
 
 
 
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